Villafranca d’Asti, a pochi kilometri da Torino, si colloca all’interno del basso Monferato, ricco di storia e tradizio­ne. A partire dal 2014 parte di questi territori sono entrati a far parte dei siti UNESCO come Vineyard Landscape of Piedmont: Langhe-Roero and Monferrato; in particolare sono state selezionate cinque aree vinicole distinte e un castello: La Langa del Barolo, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, il Monferrato degli Infernot, il Castello di Grinzane Cavour. Il Sito comprende colline ricoperte di vigneti a perdita d’occhio, borghi, casali e cantine secolari, torri e castelli d’origine medioevale che svettano nel panorama e si di­stingue per l’armonia e l’equilibrio tra le qualità estetiche dei suoi paesaggi e le diversità architettoniche e storiche dei manufatti associati alle attività di produzione di vini, internazionalmente riconosciuti tra i più importanti pro­dotti enologici del mondo.

Il 25 febbraio 1257 due uomini provenienti da una piccola località chiamata Buarello, sorgente dove attualmente è collocata la Cappella Madonna della Neve, prendevano in gestione due appezzamenti di terra di modeste dimensioni collocati in Villafrancha extra portam superiorem.

Si trattò della prima volta in cui il nome di Villafranca comparve nei documenti, e segnò l’inizio della sua storia. Fu fondata infatti tra il 1250 e il 1260 dal comune di Asti a protezione dell’area occidentale, sulla strada verso Torino e la Francia. Nel ‘700 Villafranca conosce un notevole incremento demografico e nel ‘8oo gode del benessere economico favorito dalla realizzazione della linea ferroviaria Torino – Genova inaugurata nel 1849, che ha permesso lo sviluppo di numerose attività imprenditoriali. Con Regio Decreto del 1863 il suo nome diviene Villafranca d’Asti.

Geograficamente si colloca al centro di una vallata solcata dai torrenti Riomaggiore, Stanavasso, Traversale e Triversa. Dista circa 40 km da Torino e 15 km da Asti. È parte del Basso Monferrato Astigiano, ossia quel territorio collinare che si estende tra Casale Monferrato, Chivasso e Asti.

L’antica tenuta della Scarassera, situata nel territorio di Villafranca d’Asti, fu dapprima dimora dei Malabaila di Belotto, poi dei Mazzola e per un breve periodo di tempo anche dei Goria (un ramo della famiglia detto appunto della Scarassera).

Tre delle famiglie che costituirono la classe dirigente del paese. I Goria compaiono in maniera continuativa a Villafranca dal XV secolo. Il figlio più illustre di questa aristocrazia fu Giacomo Goria, eminente Vescovo di Vercelli dal 1611. Persona molto colta e abile oratore venne chiamato nel 1601 alla corte di Torino come precettore dei figli del duce Carlo Emanuele I. Morì nel 1648 e volle essere sepolto nella chiesa di S. Elena, da lui fatta edificare su una cappella preesistente progettata dall’architetto ducale Amedeo di Castellamonte.

Per successione, il patrimonio fondiario passò prima agli Avogadro e poi agli Arborio-Mella, nobili famiglie vercellesi. Quest’ultimi probabilmente edificarono (o ristrutturarono) il palazzo della tenuta e fecero dipingere sulla facciata un gigantesco stemma familiare, ancora oggi visibile.

Nel 1882, gli eredi di Edoardo Arborio-Mella furono costretti ad alienare tutti i beni alla banca Donato Levi e figli di Torino. La banca lottizzò e vendette la Scarassera al Conte svizzero Saxer. La tenuta passò quindi agli Ortona ed ai Rossi, che sposarono le due sorelle Saxer. Fino a pochi anni orsono, la Tenuta della Scarassera era luogo di villeggiatura, nel mese di settembre, della famiglia dell’ambasciatore Egidio Ortona (1910-1996), il cui figlio Ludovico (1942), è stato anch’egli ambasciatore della Repubblica Italiana. Ad oggi la Tenuta è inutilizzata.

La Tenuta è una splendida villa del ‘700 di rilevanza storica sita nel comune di Villafranca d’Asti (regione Scarassera) su una collinetta che, nella sua tranquillità, domina la zona sottostante e da cui si gode di una bellissima vista. La proprietà, indipendente su tre lati, si sviluppa su tre livelli più mansarda, ed è stata adibita a residenza estiva fino a metà degli anni ’90.

Il piano terra è composto da ingresso, grande cucina, sala da pranzo con portico, una dispensa, un deposito, due bagni ed uno studio. Al piano primo ci sono quattro camere, di cui una con terrazzo e un fienile, al quale si accede dall’esterno. Il piano secondo si compone di quattro camere, di cui tre provviste di balconcino. Mentre il piano terzo sottotetto ospita due camere, un ampio bagno e una soffitta. Al piano interrato infine sono presenti 3 ampie cantine, perfette per ricavare una grande tavernetta.

L’immobile è inoltre caratterizzato da dettagli di pregio, quali volte a vela, due caminetti, scala in pietra, soffitti a volta e stucchi. L’area circostante a giardino è di 900 mq con aiuole, pergolato e un frutteto, mentre il terreno agricolo e il prato ammontano a circa 4300 mq.

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